Qui Pove, Houston rispondete!

sabato 7 dicembre 2013

Ho un po' questa sensazione rimettendomi qui a postare, di essermi allontanato troppo. In realtà però non è stato così. Più che un allontamento lo vedrei come una discesa, profonda e insondabile da fuori, perché è stata necessaria per guardare la nostra associazione da dentro. Rendiamo conto del festival di quest'estate: edizione molto più ridotta rispetto agli altri anni, che ci è valsa non poche domande e lamentele da parte dei nostri più affezionati amici e sostenitori, amanti dei laboratori e del comparto artistico (posso tirarmela scrivendo così? Dai!). Eppure, la scoperta più elettrizzante è stata quella di aver riconosciuto come si fa a potenziare un insieme di risorse, riuscendo allo stesso tempo a salvaguardare una realtà associativa, la nostra.
Non ha molto senso per me restituire gli esiti dell'ultimo Art Pollution, perché veramente è stata un'edizione sì ridotta, ma sicuramente un investimento a livello umano incredibile. I frutti di tutto questo si vedranno tra un po'! :)
E a proposito di cambiamenti, forse noterete che sto utilizzando un font leggermente diverso rispetto al solito (non so se a qualcuno gliene fregherà qualcosa). E se ve ne frega qualcosa? Eeeeh no, ve lo beccate.
Comunque, nel frattempo, in questi mesi in cui non sono state pubblicate altre informazioni su questo blog da parte della nostra redazione, qualcosa abbiamo comunque fatto. C'era un progetto in atto con il Comune di Povegliano, rivolto ai giovani che aveva come obiettivo quello di stimolare il volontariato. Tipico obiettivo burocraticamente fattibile. Tipico obiettivo oggettivamente arduo. Ma tant'è, le sfide sono stimolanti! E così per il secondo anno quindici ragazzi hanno seguito l'esempio dell'Uomo del Monte, dicendo sì: tra non molto partiremo con il percorso che permetterà di pociare le mani all'interno dell'opera quotidiana di associazioni ed enti del nostro paese e dintorni.
Ed anche con Feeding Memory siamo all'inizio, dopo molte difficoltà, uno dei nostri progetti di punta nelle scuole sta ripartendo, anche grazie alla notevole affluenza di adesioni.
Di qui, come ogni buon natale pubblicitario ci racconta, anche per l'anno nuovo abbiamo molti buoni propositi. Vediamo dopo Natale come butta? Eh? Che dite?
Concludendo però, di una cosa sono abbastanza certo, e quindi ve la posso anticipare, abbiamo seri motivi per divertirci ancora.

Cosa bolle in pentola?

sabato 25 maggio 2013

Mentre ascoltavamo insieme ai ragazzi una delle interviste che abbiamo realizzato per il progetto Feeding Memory (ne parliamo qui), le parole del nostro testimone hanno assunto tutto il loro peso, che non avevano la prima volta in cui le abbiamo ascoltate, non ce l’avevano quando eravamo là e potevamo udire la sua voce con le nostre orecchie; un peso che è quello dell’esperienza di ogni singola parola, del significato di tutto ciò a cui fa riferimento nelle sue sfumature di timbro, di tono e di tempo. In quel momento infatti ho potuto accorgermi di quanto una registrazione sia potente e soprattutto preziosa: pensavo alle voci dei miei nonni sui nastri vecchi di vent’anni che in quel frangente mi sono tornate in testa come a volermi dire di non dimenticarle, di non arrivare a credere che perché siano state bloccate lì sopra non abbiano nulla di nuovo da dire. Così registro, e lo faccio anche in questo istante, descrivendo il momento in cui siamo, dando conto del silenzioso movimento della nostra associazione e di quello che freme in attesa dell’estate e dei prossimi eventi, nella speranza che tra qualche tempo tutto ciò fiorisca in nuovi significati, per noi e per chiunque voglia appassionarsi con noi.
Feeding Memory si avvia alla conclusione del suo primo anno, i primi giorni di giugno si terrà a scuola la presentazione ufficiale del progetto e dei risultati conseguiti finora, la quale sarà preparata dagli studenti che hanno partecipato al progetto negli ultimi sette mesi.
Il 7 giugno invece, dalle 19:30, presso Parco Balladoro, la nostra associazione sarà presente insieme ai ragazzi partecipanti al bando “Giovani, Cittadini, Protagonisti” (ne parlavamo qui), un progetto del Comune di Povegliano Veronese per il quale abbiamo curato la parte relativa alla condivisione in gruppo e alla preparazione della restituzione, nella quale verrà presentato non solo il progetto ma anche ogni singola realtà che attraverso il bando ha coinvolto i giovani in svariate attività presenti sul nostro territorio.
Infine, l’evento più atteso, l’Art Pollution Fest 2013 – Music Edition. Quest’anno l’edizione del festival prevede due serate a sfondo musicale, mancherà quindi tutta la parte relativa alla mostra e quella relativa ai laboratori. È stata una scelta, questa, molto soppesata ma attuata certamente in un’ottica futura come investimento e in un’ottica presente di gestione. Vista infatti la mole di lavoro iniziata con altri progetti è stato necessario rinquadrare il festival in modo adeguato, tuttavia speriamo – e programmiamo – solo per quest’anno.
Finora quindi ecco la panoramica di ciò che dalla fine del festival 2012 ci ha coinvolto e attivato, ma possiamo già anticipare che sono previste molte novità per i tempi a venire.
E se state pensando di provare cosa vuol dire far parte di un’associazione o esprimere la vostra passione, smettete di pensarci e scriveteci! La diversità è una risorsa!
Nel frattempo potete godervi il bill del festival di quest’anno:

VENERDÍ 26 LUGLIO: THE NIGHT OF WIZARD - Rock, Stoner and desert night.

THE SADE - Hard Rock / Dark Rock - Pd
VERACRASH - Heavy Psych / Stoner - Mi
BLACK DAGO - Garage Rock / Stoner - Vr
KAYLETH - Stoner - Vr

SABATO 27 LUGLIO: THE ARMAGEDDON - Power and Extreme Day

DISTRUZIONE - Italian Death Metal Legend - Pr
EXILIA - Crossover / Alternative Metal - Mi
KUROI - Thrash / Death - Vr
THE BEYOND
SINPHOBIA - Pain / Groove Metal - Vr
KIOWA - Southern Rock / Sludge Metal - Vr

Feeding Memory - Crescere nella Memoria

lunedì 25 marzo 2013

Questo è il primo post che con ufficialità, su questo blog, vuole rendere conto del progetto Feeding Memory e delle sue impressioni sino ad ora. Un po’ perché esiste già un blog relativo al progetto (qui) e un po’ perché ora, a metà del nostro percorso, possiamo parlare di argomenti concreti e non solo di disegni progettuali ancora da realizzare.
Da maggio del 2012 Rami tra i Capelli e Contemporanea.Lab, associazione di Villafranca impegnata nella diffusione e divulgazione della storia e del recupero delle radici storiche del nostro territorio, hanno iniziato una collaborazione stretta che ha visto l’impegno di soci di entrambe le associazioni nella creazione di un progetto educativo in ambito storico. Grazie a una lunga e attenta pianificazione che ha coinvolto molti membri delle due associazioni, è stata realizzata un’idea per la quale il metodo di ricerca storica, solitamente insegnato in ambito universitario e utilizzato dai ricercatori storiografici, può essere sperimentato, in una forma adatta, anche da studenti delle superiori, dando ai ragazzi che partecipano – questa è la finalità un'occasione in più di formarsi una mentalità critica rispetto alla realtà in cui vivono, grazie all’attuazione costante di un confronto tra l’esperienza delle fonti e la propria realtà quotidiana.
          Il progetto in sé è semplice: realizzare un video-archivio storiografico sottoforma di sito web, reso fruibile poi al pubblico di internet. Realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, i comuni di Villafranca di Verona e Povegliano Veronese, il Liceo Enrico Medi di Villafranca, il progetto è dedicato a tutti quegli studenti, prevalentemente di quarta e quinta superiore, che si dimostrino interessati e vogliano provare ad appassionarsi alla storia svolgendo una vera indagine storica, ma anche a tutti gli anziani che si presteranno ad essere intervistati. L’argomento indagato invece, vero fulcro attorno al quale ruota l’idea del progetto dal punto di vista educativo, è “Affettività e amore negli anni ’50 e ‘60”, ossia la mentalità delle relazioni vissute dagli adolescenti di allora. La parte profondamente formativa quindi è quella che riguarda la realizzazione delle interviste: i ragazzi, che durante tutta la durata del progetto (8 mesi) sono affiancati da un educatore e da un supervisore storico, acquisiscono nella prima parte del progetto una formazione importante e necessaria, sia dal punto di vista degli strumenti per la ricerca storica sia da quello degli strumenti per la conduzione dell’intervista e della gestione della relazione con l’intervistato. Ogni intervista è allora fonte orale preziosa e inesplorata (si sentono poco racconti di questo tipo), che fino ad ora ha dato dei frutti insospettabili e incredibilmente affascinanti: la storia delle mentalità sa catturare e risvegliare allo stesso tempo.
È allora compito dei ragazzi prepararsi al colloquio sulla base della teoria, è compito loro preparare una scaletta di domande appropriate e sempre passibile di modifiche, ricercare ed invitare persone di sessantacinque anni o più e fare in modo di curare molteplici aspetti per rendere la relazione con questi ultimi positiva.
       La chiave del progetto è l’incontro tra generazioni che sono molto, forse troppo, distanti tra di loro ma che, e lo scopriamo dopo ogni nuovo incontro, possono stabilire un canale aperto e ricchissimo di messaggi e stimoli nuovi e mai scontati. Solo con una modalità simile ogni ragazzo può attuare il confronto, che risulta produttivo in quanto è operato sulla propria esperienza e con i propri parametri. Anche la scelta di un periodo di attuazione progettuale così lungo non è casuale, ma necessaria affinché il percorso possa essere assimilato nel profondo, grazie alle interviste ma anche a discussioni di gruppo, revisione delle fonti, lavoro decisionale e un adeguato tempo dedicato all’importantissimo aspetto dell’educazione non formale.
            Attualmente il progetto si trova nella fase più attiva, cioè quella della realizzazione delle interviste; finora la griglia di domande preparate per l’indagine ha dato buoni riscontri e gli argomenti e i fatti narrati dai testimoni si svelano attraverso la bellezza di ricordi che sono incredibilmente nitidi. Per ulteriori informazioni e per seguire gli sviluppi del progetto potete leggere gli aggiornamenti settimanali sul blog feedingmemory.

Per chi crede nelle idee

venerdì 15 febbraio 2013

Non è affatto detto che ci sia un modo solo di realizzare qualcosa. Anzi, proprio per niente. Alle volte però capita di trovare suggerimenti o canali già pronti per essere usati. Uno di questi si chiama Bando alle Ciance, ossia la proposta del Circuito Cartagiovani per richiedere dei finanziamenti che permettano di realizzare un progetto, un’idea, un percorso.
Il Circuito Cartagiovani è un’iniziativa promossa dall’unione degli Assessorati alle Politiche Giovanili dei comuni di Bardolino, Castelnuovo del Garda, Peschiera, Sommacampagna, Villafranca di Verona, Sona, Pastrengo, Povegliano Veronese, Lazise, Bussolengo, Pescantina, Isola della Scala, Valeggio sul Mincio, Vigasio, Garda, e «l’intervento si pone l’obiettivo di valorizzare la creatività dei giovani ed il loro spirito di iniziativa, offrendo loro gli strumenti per progettare e realizzare attività nel contesto sociale e culturale in cui vivono, con l’obiettivo di coinvolgere anche giovani diversi dai promotori del progetto».
In altre parole, chiunque, rispondendo ai requisiti del bando (che ricordiamo, sono validi solo per questo bando, ne esistono molti altri diversi), può presentare un’idea e richiedere un finanziamento.

Questo bando inoltre è particolarmente indicato per i giovanissimi, dai 14 anni, in quanto è uno dei pochi che promuove anche le azioni di gruppi informali, cioè gruppi di persone che non sono uniti in una forma giuridica come, ad esempio, l’associazione; ecco chi può partecipare:

- associazioni la cui composizione associativa è composta in maggioranza da giovani di età compresa tra i 14 e i 27 anni, con sede nei territori dei Comuni aderenti;
- gruppi informali composti da almeno 6 giovani. La maggioranza dei giovani deve avere un'età compresa tra i 14 ed i 27 anni ed essere residente nei territori aderenti.
- Non sono ammessi progetti che prevedano la propria progettazione e realizzazione all'interno delle scuole superiori destinati a bando specifico ("Bando alle ciance va a scuola")
L’altra novità esistente solo da qualche anno è la versione del Bando alle Ciance per le la scuola, attraverso il quale studenti delle superiori possono creare iniziative all’interno degli istituti scolastici.

Il limite di validità entro cui poter presentare il proprio progetto è il 15 marzo 2013 alle ore 12:00, presso l’ufficio protocollo del Comune di Sommacampagna, nel caso di progetti inviate a mezzo posta non fa fede il timbro postale.

Il bando è scaricabile qui.

Un panino

mercoledì 9 gennaio 2013

Entro in una bottega di quelle che hanno il profumo d’antico, tanto che la prima impressione, abituato come sono agli scaffali dei supermercati, mi fa sembrare le mensole abbastanza sguarnite. Nell’aggirare la cassa il proprietario mi dice “Sta distante!” con tono deciso ma simpatico; solo addomesticando l’improvviso spavento che mi ha suscitato (sono pur sempre le otto e trentacinque della mattina) ho guardato verso il bancone e ho visto il rimanente di un panino col prosciutto mangiucchiato e un bicchiere di spremuta. Ho sorriso e ho proseguito verso il banco frigo, sentendo poi anche il proprietario ridere di gusto insieme alle signora che stava pagando in quel momento.
         Saluto la moglie del proprietario, signora non troppo anziana e decisamente in gamba, anche se un po’ dura d’orecchi, che esce quasi improvvisamente da dietro la scaffalatura salutandomi senza espressione. “Buongiorno!” le faccio. Lei sale dietro al banco frigo e mi ascolta chiederle un panino con la bondola1, un panino morbido, un arabo. Resto in piedi ad aspettare la conclusione delle varie fasi di taglio, affettatura e imbottimento ed anche la signora sembra avere in sé quello stato d’animo d’attesa per cui oramai non si aspetta più niente di nuovo.
         “Eh”, esclama sospirando; “ah cari” aggiunge, ed io, per cercar di darle almeno un minimo di conforto senza però lasciarmi trasportare troppo sussurro un “eh sì”, che credevo si sarebbe perso nell’aria come questi tre puntini sulla pagina… La signora è esattamente dov’è, l’aria della bottega è fresca e le luci sono calde e vecchie; siamo circondati dalle cassette di frutta matura e odorosa e dalle confezioni dei beni alimentari, nuovamente rinnovati nei loro nidi sulle mensole, in un ricambio continuo e lungo come tutti gli anni di storia di quel luogo e di quelle persone. Non v’è tristezza in quella voce, in quell’atmosfera.
            “E com’ela2?” mi chiede.
“Mah, tutto abbastanza bene dai” le rispondo.
“Ah… vai a lavorare stamattina?” mi chiede. E non percepisco affatto questa domanda come invasiva, mi sembra solo naturale.
“Eh sì, dopo vado a lavorare”.
“Ben dai, finché ghe quela!3
Quindi mi passa il panino incartato. In una continuità estremamente armoniosa la signora mi porge ancora qualche domanda, incuriosita da quale sia la mia professione, sui luoghi nei quali lavoro. Rimasto l’unico cliente, si avvicina anche il marito ed insieme, quasi come se quel momento fosse necessario durante la loro giornata, mi raccontano di un ragazzo che conoscono, e che conosco anch’io, e di come l’abbiamo visto crescere nella sua malattia. La signora poi con la stessa naturalezza segue una ragazza appena entrata mentre il signore, il proprietario del negozio, resta a parlare con me. Mi accompagna alla cassa e quando tocca a una signora entrata poco prima io saluto, egli mi saluta e sua moglie anche.
Salgo in macchina, sono le otto e cinquantotto. Sorrido.





1  mortadella
2  come va?
3  finché c’è quello

Biblioteche: incredibile ma vero

lunedì 7 gennaio 2013

Sempre più spesso mi capita, nella vita di tutti i giorni, di trovarmi nella situazione di dover pensare a qualcosa, sia che si tratti di lavoro sia che si tratti di attività legate al volontariato, ma anche di cose riguardanti il mio tempo libero. Non così spesso però mi viene in mente che per quasi ogni argomento o idea che penso o che conosco attraverso l’esperienza esiste almeno un libro che ne parli. Reperire questo libro, o più libri, dipende quindi da sole due cose ulteriori: che voglia farlo e che conosca il modo e i mezzi.
            Oggi so che ho la possibilità di reperire i libri relativi agli argomenti che mi interessano, ma anche film in DVD, riviste, fumetti e altri documenti, senza doverli comprare. Infatti, per chi non fosse un abituale frequentatore delle biblioteche, ecco a disposizione di tutti il Sistema Bibliografico Provinciale di Verona (potete collegarvi al portale cliccando qui).
           Dopo essersi recati nella biblioteca del proprio comune ed essersi iscritti, ovviamente a costo zero, è possibile attivare l’account sul portale dell’SBP e quindi poter accedere alla rete che connette tutte le biblioteche della provincia, aumentando notevolmente le possibilità di reperire il titolo cercato o i libri sugli argomenti di interesse. Oltre ad un panoramica sui libri più letti, su quelli più richiesti o consigliati, è possibile effettuare una ricerca semplice ma anche impostare una ricerca avanzata incrociando quattro o più campi e diciassette voci totali. Un altro motivo di interesse è la community, un attivo spazio di condivisione all’interno del quale gli utenti possono scambiarsi impressioni e pareri sui libri letti.