Normale?

venerdì 14 gennaio 2011

Il significato della parola NORMALE mi appare ogni volta gigantesco e ramificato, se solo provo a rapportarlo ad altri significati, alle situazioni, alle persone. Se invece prendo il termine così, se provo a pensare a cosa voglia dire normale, mi vedo arrancare.


Ecco il primo sondaggio del nostro forum (sondaggio a risposta aperta):

Che cosa vuol dire normale?
Perché l'uomo sembra aver bisogno della normalità?


Sentitevi liberi di scrivere ciò che pensate, non ciò che pensate debba essere scritto.

4 commenti:

Ser Vlad ha detto...

Splendido post Luca. Complimenti davvero. ;)

"Normale" credo sia la parola più inflazionata in assoluto. Che poi, cosa vuol dire normale? C'è chi smania per voler essere etichettato come anticonformista, non accorgendosi invece di seguire il pensiero di altri. La normalità credo non esita. Sia più che altro un'utopia. Forse è meglio così. Perché se "normale" deve essere sinonimo di banale, scontato, piatto, tanto vale non essere normali. ;)

Unknown ha detto...

Secondo me il concetto che più si avvicina a definire la parola "normale" è "coscienza collettiva". Cioè viene considerato normale tutto ciò che è collettivo nella società. Ad esempio: se tante persone la pensano così e fanno così, ALLORA è normale. Gli anticonformisti cercano di comportarsi in modo differente proprio per evitare di essere confusi con la massa, vogliono sentirsi diversi e unici, non normali. Ma anche loro formano dei gruppi, delle collettività, e quindi anche al loro interno si svilupperà una consuetudine, una normalità!
La maggioranza degli uomini sente il bisogno di essere integrato all'interno della società. Per loro è normale per esempio andare in chiesa tutte le domeniche, perché così gli è stato insegnato dai genitori e dai nonni e così via. Non si chiedono il perché lo fanno. Almeno non durante l'infanzia. Ma lo fanno perché è normale. Perché ci vanno anche gli altri suoi coetanei. Fino a non molto tempo fa, se non andavi in chiesa e non seguivi le regole della società venivi definito "non normale" e lasciato da parte.
Bellissimo argomento comunque, molto stimolante! ;)

Anonimo ha detto...

Un pensiero logico potrebbe essere quello di dire che "NORMALE" è ciò che non è "NON NORMALE"!...ma sarebbe come dire che il "ROSSO" è ciò che non è "NON ROSSO".
Ma questo è corretto?

...assumiamo quindi che il NORMALE sia come il ROSSO.
Tanti colori possono sembrare ROSSO, ma ogni rosso ha le sue sfumature, che lo diversificano dal rosso vero e propio.
Lo stesso vale per il NORMALE.
Tante cose possono sembrare NORMALI, ma ciascuna di queste ha una sfumatura diversa dalle altre che la rende NON NORMALE.

Quindi potremmo elencare diverse gradazioni di colore "normale", come possiamo elencare diverse tonalità di rosso, pur sempre definendole come ROSSO.

L'unica differenza tra NORMALE è ROSSO, è il numero di sfumature.
Infatti c'è una regola oggettiva che dice quali componenti deve avere un colore per essere definito ROSSO, invece per definire una cosa NORMALE non esistono regole generali, ma è la singola persona a farsi le sue regole, facendosi però influenzare dalla collettività (sono quindi regole soggettive e collettive allo stesso tempo)...per questo il NORMALE assume molte più sfumature del ROSSO.

Luca dei Rami ha detto...

Grazie per le vostre risposte!
@ Terza Risposta: ma questo è ovvio! :) A me però interessa sapere cosa significa per te normalità! Sapere quali sono le TUE regole!

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